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27/08/2013
Una doppietta
per dare scandalo

Si apre domani, mercoledì 28 agosto, la decima edizione delle Giornate degli Autori con un pensiero speciale per l'amico e regista Emidio Greco, che di questa giovane e indipendente rassegna è stato fondatore insieme a Citto Maselli. Lucido sostenitore e appassionato protagonista della Mostra fino al suo ultimo film Notizie dagli scavi (2011, con Giuseppe Battiston e Ambra Angiolini) e, ideatore, tra gli altri, del convegno Il cinema degli anni Zero (2012), promosso dalle Giornate, che rimarrà il fil rouge della nostra ricerca anche quest'anno.

Le Giornate inaugurano la loro decima edizione con due film, una "doppia apertura" che vede come protagonisti l'esordiente Jean Denizot con la sua La belle vie e Gerontophilia la nuova pellicola di un maestro della provocazione intelligente come il canadese Bruce LaBruce. Due registi che portano a Venezia il tema della scoperta di se stessi attraverso un atto di forza nei confronti della propria realtà: due giovani protagonisti che scoprono la necessità di vivere la vita secondo le proprie regole, non sempre condivise dalla società e dai propri cari.

La giornata inizia alle ore 14.30 (Sala Darsena) con La belle vie opera prima del francese Jean Denizot, liberamente ispirato al caso Fortin, l'uomo che rapì i suoi due figli facendoli crescere nascosti nelle campagne francesi per più di dieci anni. Denizot sofferma la telecamera su Sylvain che, a sedici anni appena compiuti, decide di scappare dal padre e intraprendere il proprio cammino per amore di una ragazza. Una "fuga" che lo porterà dai Pirenei alla valle della Loira, da una famiglia all'altra, rendendolo l'uomo che non credeva di poter diventare.

Alle ore 17.00, Sala Darsena, è il momento di Gerontophilia di Bruce LaBruce, una viaggio intimo e divertente nei desideri di Lake, giovane inserviente di una casa di cura, che inizia una relazione con con Mister Peabody un ospite della struttura: la nascita di un amore che supera le convenzioni della commedia romantica.
"Nel corso degli anni ho incontrato un certo numero di giovani con la fissazione feticistica di avere relazioni con persone anziane, e questo mi ha sempre incuriosito - spiega il regista - I miei film, non importa quanto estremi o pornografici, sono sempre attraversati da un'intensa vena romantica. Che si tratti del rapporto tra un parrucchiere e uno skinhead, o tra uno spacciatore e un puttaniere, le unioni sono sempre sentimentali e romantiche, anche quando c'è di mezzo un feticcio, un tabù molto particolare e, a volte, estremo".

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